Attività commerciali vuote, in tanti chiedono ‘fateci chiudere’

L’emergenza #coronavirus sta creando problemi evidenti a molte delle realtà commerciali e produttive d’Italia. Le restrizioni imposte dal decreto emanato il 9 marzo 2020 dal Presidente del Consiglio sono anche ‘causa di incertezze e disagi’ per quelle attività che possono restare aperte senza vincoli, ma che di certo devono fare i conti con la situazione d’emergenza. Di fatto dove le nostre città sono deserte per l’invito a stare a casa rivolto alle persone. Pertanto tanti commercianti e tanti lavoratori dipendenti di negozi chiedono specifiche più dettagliate. “Fateci chiudere” è la richiesta di due noti parrucchieri pescaresi i quali non sanno come poter tagliare i capelli ai loro clienti riuscendo a rispettare le distanze limite consigliate per evitare il contagio e il diffondersi della maledetta infezione che ci sta sconvolgendo la vita. Nella stessa condizione si trovano altri professionisti, operanti in diversi settori, molti dei quali, compresi gli stessi clienti della nostra testata quotidiana (pizzerie, ristoranti, centri estetici), hanno deciso di abbassare spontaneamente e temporaneamente le serrande. Ovviamente l’auspicio che nelle prossime ore qualcosa possa chiarirsi anche dal punto di vista degli aiuti annunciati per superare le criticità. Attualmente la situazione è confusa ma di sicuro bisognerà dare una risposta di giustizia a coloro che non sanno come adempiere i loro doveri. Rispettare le regole, tutelare la propria salute e quella degli altri resta la priorità dell’emergenza Sars Cov-19.

La pizzeria Cowboy a Villa Raspa
La nota pizzeria Cowboy a Villa Raspa

 

 

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