Chiuse in superficie le crepe delle case popolari. Restano danni e malumori

Ancora attenzione riguardo le grosse crepe riscontrate sugli edifici delle case popolari in via Montinope a Spoltore. Come abbiamo già avuto modo di raccontare nell’articolo “Viaggio tra malumori e grosse crepe nelle case popolari di via Montinope”, i due moduli strutturali adiacenti, gestiti dall’Ater e composti da 12 alloggi, piccoli e medi appartamenti, tutti assegnati tranne uno, presentano, anzi presentavano, delle preoccupanti spaccature sulle pareti esterne, interne e sui pavimenti. Alcuni sostengono che detti cedimenti potrebbero essere la conseguenza della sommatoria di due fenomeni recenti, i terremoti e l’aumento dell’acqua che da sempre scorre in una falda presente al di sotto del palazzo. Di seguito al nostro racconto, si sono susseguiti una serie di sopralluoghi che hanno preceduto alcuni interventi da parte di tecnici e operai preposti. I lavori eseguiti, nel corso di una giornata, sono stati prettamente ordinari e superficiali cioè, con del materiale simil stucco, sono state chiuse le evidenti aperture. Apparentemente sembrerebbe tutto risolto, ma il malumore e le preoccupazioni degli utenti residenti sono rimasti identici al pre-intervento manutentivo ordinario. Ovviamente, le perplessità di chi abita quelle case riguardano le incerte cause che hanno generato i danni strutturali. In merito, alcuni, sostengono l’esigenza di un ‘ammodernamento idoneo, straordinario e sempre nel rispetto dei requisiti di ‘dignitosa abitabilità’. Nulla di fatto, invece, per quanto riguarda l’arrivo a Spoltore di una famiglia alla quale era stato assegnato l’unico alloggio sfitto nella struttura in oggetto, gente rimasta senza casa a seguito della riscontrata inidoneità degli edifici, sempre di proprietà dell’Ater, in via Lago Di Borgiano a Pescara.

Simone Ciuffi

 

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