Continua la ‘lotta sociale’ a Spoltore per la tutela e la conservazione del Palazzo Toppi, già sede del primo Municipio cittadino e tante altre cose. Un gruppo di cittadini, evidentemente stimolati anche dai nostri articoli sull’importanza di dare una nuova vita alla struttura, ha deciso di ricorrere al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) per impedirne la privatizzazione. Purtroppo nonostante le proteste collettive la politica locale ha improvvisamente deciso di vendere all’asta quello che rappresenta un luogo identitario e simbolo della spoltoresità. Da quello che siamo riusciti a capire attraverso alcune dichiarazioni rilasciate alla carta stampata (il quotidiano ‘Il Centro’ dell’edizione di ieri, martedì 15 dicembre 2020) per alcuni esponenti del comitato “Salviamo l’antico palazzo comunale” ci sarebbero dubbi sulla perizia effettuata dall’Agenzia delle Entrate e che fisserebbe la base d’asta della compravendita dell’immobile ad un valore di 200mila euro. Secondo gli ‘attivisti’ la quota stimata sarebbe troppo bassa anche perché decisa prima del vincolo imposto dalla Soprintendenza dei Beni Culturali che riconosce, effettivamente, oltre ad un valore commerciale un valore storico ed architettonico. Questa mattina (ore 12) scadranno i termini prefissati per la presentazione delle offerte e venerdì prossimo, 18 dicembre 2010, verranno aperte le buste. Continueremo a raccontare l’evolversi di questa vicenda con interesse anche perché, modestia a parte, siamo stati noi di Spoltore Notizie a sollevare l’attuale interesse pubblico nei confronti dell’ex-Municipio riconoscendone ormai da anni il suo valore sociale, immaginando di poterlo trasformare in un luogo culturale e proponendo la realizzazione di un Museo di Arte Immateriale (MAI) ispirato alle nuove tecnologie e rappresentazione dell’arte contemporanea ovviamente all’interno dei 600metri quadrati di superficie che sviluppa in tre livelli il famoso Palazzo Toppi.
