Riflettori sulla Strada Provinciale 23, un “tratto” vietato alle biciclette e moto

Il gravissimo incidente stradale di sette giorni fa ha riacceso i riflettori sulla Strada Provinciale 23. Quel maledetto giorno, una giovane che tornava a casa da scuola ha perso parte di una gamba per circostanze piu’ o meno note, ma che una inchiesta della magistratura, condotta dalla Pm Marina Tommolini, chiarirà definitivamente. Al momento sul registro degli indagati c’è solamente il 38enne imprenditore di Cavaticchi, alla guida di una Audi A3, che stando a quanto emerso e raccontato dai testimoni ha perso il controllo del mezzo ed invaso la corsia opposta in curva dove, in quel momento, stava salendo l’autobus extraurbano della TUA. Noi di Spoltore Notizie siamo tornati sul luogo della tragedia, su quella strada protagonista di tanti altri sinistri stradali, specie al Km 6+600, per documentare lo stato dell’arte ed offrire un contributo al personalissimo alla questione della sicurezza. Abbiamo potuto osservare il limite di velocità fissato a 30km/h in salita e 20 km/h in discesa, circostanza inequivocabile che servirà agli investigatori per attribuire le responsabilità dei fatti sopracitati. Ma cio’ che ci ha colpito di piu’, oltre l’impressionante umidità e la presenza di abbondante fogliame sull’asfalto, è quel cartello col divieto di transito a motocicli e biciclette, fatta esclusione dei residenti. In pratica, sempre che non siamo in errore, lì ed in pochissime altre strade del territorio abruzzese, non si puo’ circolare in bicicletta oppure con lo scooter perchè pericoloso. A nostra fallace memoria, ahinoi, ricordiamo un intervento del capo dei vigili urbani di Spoltore su quella strada ma non conosciamo altri tratti di viabilità nel territorio spoltorese contenenti simili prescrizioni. Percio’ la domanda e’: se ci passano degli autobus come è possibile che quel tratto sia vietato a mezzi molto ma molto più piccoli? Qualcuno certamente ci risponderà in modo ragionevole, ed e’ anche il nostro auspicio/augurio. Però resta inteso che da questa tristissima vicenda bisognerà ripartire ed affrontare in modo scrupoloso il discorso viabilità che conduce a Caprara, un borgo abitato da circa 1.200 persone che merita una strada piu’ funzionale e sicura.

 

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