Tutto pronto per il rientro in classe. Dubbio mascherina in aula

Tamponi per gli insegnanti, ingressi e uscite scaglionati e mascherine: così si tornerà a scuola il prossimo 14 settembre a Spoltore come anche in tutto Abruzzo e nel resto della penisola italiana.

Ogni istituto scolastico, dall’infanzia alle superiori, avrà un regolamento interno per permettere l’ingresso del personale, docente e non, e degli alunni, in maniera differita. Ci saranno delle norme ben precise per evitare che si creino assembramenti, e ci saranno dei percorsi obbligatori, delineati da apposita segnaletica, da rispettare. I visitatori potranno accedere solo tramite appuntamento. L’eventuale ingresso del personale e degli studenti già risultati positivi all’infezione da Covid-19, dovrà essere preceduto da una preventiva comunicazione con la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone. Chiunque entri negli ambienti scolastici dovrà necessariamente adottare tutte le precauzioni igieniche del caso ed utilizzare le mascherine. Mascherine che, al momento, non dovranno essere indossate anche in aula,  in attesa di ulteriori linee guida che chiarisca definitivamente questo punto. Inoltre saranno promosse attività di sostegno psicologico per fare fronte a situazioni di insicurezza, stress, timore di contagio, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta. Nel caso all’interno della scuola una persona  presenti sintomi  di infezione respiratoria o abbia febbre si dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria e provvedere quanto prima al ritorno presso il domicilio. Gli alunni quindi dovranno attendere l’arrivo dei genitori o dei tutori per essere portati via.

La didattica a distanza non sarà  del tutto abbandonata, anzi è un’ipotesi viva, causa l’aumento dei contagi degli ultimi tempi, in particolar modo tra i più giovani. Solo pochi giorni fa la ministra Lucia Azzolina su Facebook aveva rassicurato studenti e famiglie. Ma lo scetticismo resta, e comunque, anche se la scuola riaprisse come da copione, per molto tempo non si potrà abbandonare del tutto l’idea della didattica a distanza, soprattutto in alcuni casi. Il ministero ha stabilito che “le scuole dovranno garantire ai propri alunni un orario minimo settimanale di lezioni via pc pari a 15 ore per elementari e medie (10 per i bimbi di 6 anni) e 20 ore per le scuole superiori in caso di quarantena per la classe. Un problema che tocca da vicino anche gli insegnanti, perché, teoricamente, un lavoratore in quarantena dovrebbe essere in malattia e quindi non può prestare servizio. Un’altra norma che andrebbe chiarita, a nostro parere, prima del rientro ufficiale. A questo punto non ci resta che aspettare e sperare che nel frattempo la curva dei contagi non cresca. Un non ritorno a scuola potrebbe salvaguardare la salute dei nostri figli ma sarebbe, a livello formativo, una gravissima perdita.

 
 
Costantino Spina

 

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