Sono belle, piene di significato, le panchine dipinte di rosso. Lo stesso colore del sangue che sgorga dal corpo di un essere umano e che ci ricorda, in questo caso, un fenomeno osceno e che tutti noi detestiamo dal profondo del cuore: quello della violenza sulle donne. Domenica scorsa, 25 ottobre, c’è stata la giornata internazionale istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica; e anche Spoltore ha deciso di esprimersi colorandosi il viso, scrivendo cartelli antiviolenza e, appunto, dipingendo di rosso una panchina all’interno del parco pubblico di Santa Teresa. A noi di SpoltoreNotizie.it questa idea è piaciuta molto, perchè rappresenta una testimonianza permanente (se si ne ha la cura adeguata) e anche un monito, per chi in preda alla follia e all’ignoranza usa alzare le mani verso il sesso debole; oppure anche per chi, invece, è la vittima e non trova il coraggio di denunciare (abusi e soprusi fisici e psicologici). Bene, dunque, il gesto dell’Amministrazione spoltorese che ha fornito un contributo pubblico ma avrebbe, forse, dovuto riflettere meglio sull’uso di una targa istituzionale e impiegare, magari, un supporto anche in altro materiale contenente una frase bellissima. Come quella, ad esempio, del grande scrittore russo Isaac Asimov “la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci” oppure del filosofo novecentesco Benedetto Croce, gigante pensatore d’Abruzzo, per il quale “la violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla”. Oppure anche con dell’altro. Ma restano, queste ultime, ovviamente delle opinioni sull’attenzione e la cura: quindi, lasciano il tempo che trovano. Il messaggio complessivo resta ed è positivo.
Costantino Spina