Viaggio tra malumori e grosse crepe nelle case popolari di via Montinope

A poche ore dalla pubblicazione del nostro articolo in merito all’assegnazione di un alloggio popolare spoltorese, attualmente disponibile, a favore di una delle tante famiglie sgomberate e vittime di inidoneità degli edifici di proprietà dell’Ater, situati in via Lago di Borgiano a Pescara, si è scatenata ‘una sorta’ di polemica sul nostro territorio. Siamo stati contattati da alcuni utenti dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale per la Provincia di Pescara, residenti in via Montinope a Spoltore Capoluogo, i quali lamentano un annoso degrado della struttura della loro abitazione. Inoltre, gli stessi utenti, tengono a precisare che, pur non essendo assolutamente contrari alla ‘solidarietà spoltorese’ nei confronti dei 235 inquilini pescaresi rimasti senza casa, sarebbe anzitutto opportuno risolvere alcune serie problematiche correlate agli spazi ristretti, in cui vivono attualmente alcune famiglie numerose spoltoresi, esigenze già esposte agli organi competenti e strumento di alcune promesse, a quanto pare, mai mantenute. Noi di www.spoltorenotizie.it, abbiamo risposto all’invito rivoltoci da alcuni inquilini delle case popolari in via Montinope, siamo stati accolti con molta ospitalità e abbiamo avuto modo di vedere, dall’interno, gli appartamenti in questione e lo stato in cui vertono. Effettivamente, lo spazio sviluppato dai 12 appartamenti divisi in due strutture adiacenti e contigue, sembra non essere equamente distribuito, sono molto ristretti per alcune famiglie e meno per altre, forse determinando una forma di imparzialità. Secondo un’analisi di chi ci abita, avallata da qualche parere tecnico privato, con una ristrutturazione adeguata potrebbero essere modernizzati e meglio organizzati. Abbiamo avuto modo di constatare il degrado denunciato da chi ci ha convocato per questo incontro conoscitivo, e nelle foto che di seguito pubblichiamo, è possibile percepirne il significato. Sono evidenti delle grandi crepe sulle pareti sia interne che esterne agli edifici, non sono chiare le cause che le hanno generate, ed a quanto ci hanno approssimativamente riferito, sono già stati avvisati sia i vertici dell’Ater, sia gli addetti comunali. Alcuni sostengono che sono la conseguenza della sommatoria di due fenomeni recenti, il terremoto e l’aumento dell’acqua, che da sempre scorre in una falda presente al di sotto del palazzo. In effetti, a tal proposito, è certa la presenza di acqua all’interno di un pozzo di raccolta a poche decine di metri dalle abitazioni popolari in oggetto. Comunque, a noi le crepe che abbiamo visionato e fotografato in questo sopralluogo non ci sono affatto piaciute e sarebbe opportuno l’impegno immediato di chi è preposto alla sicurezza e l’incolumità fisica delle persone che, in gran parte anziane, in quelle abitazioni vivono la loro quotidianità. E una manutenzione straordinaria, o addirittura una rivisitazione dell’architettura in chiave moderna nei confronti di un edificio che sembra non aver subito interventi di mantenimento dai tempi in cui, nei primi anni 80, fu consegnato a chi ne aveva bisogno, sarebbe (secondo noi e gli inquilini che ci hanno chiamato), cosa giusta e maggiormente importante.

Il nostro reportage fotografico

Simone Ciuffi

CONDIVIDI POST

Rimani Connesso

Altri Aggiornamenti