Altra “grana” per Marino Roselli: citato dalla Corte di Conti per 180mila euro?

Altra “grana” per l’architetto spoltorese Marino Roselli, ex presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo eletto con quasi 16.000 voti ed all’epoca dei fatti assessore della Provincia di Pescara. La vicenda cui facciamo riferimento è quella della risoluzione del contratto col supermanager Edoardo Barusso al quale l’Ente provinciale ha poi dovuto risarcire la somma di circa milione e mezzo di euro “non avendo lo stesso mai presentato alcuna attività lavorativa”. Ad indagare su questo presunto danno erariale al ‘Palazzo dei Marmi’ è il vice procuratore generale della Corte dei Conti dell’Aquila Massimo Perin. In pratica per la magistratura contabile sarebbe responsabile tutta l’ex Giunta provinciale: oltre al presidente Giuseppe De Dominicis anche gli ex assessori tra cui, appunto, l’architetto Roselli che aveva la delega alla Cultura. Secondo Perin, l’ex Presidente De Dominicis dovrebbe risarcire la Provincia di Pescara per la somma di 250mila euro mentre ammonterebbe a 180mila la  responsabilità ipotizzata in capo ai cinque assessori provinciali. Naturalmente toccherà ai giudici della Corte dei Conti stabilire la verità processuale e secondo quali criteri di responsabilità eventuale. La prossima udienza sarà discussa a marzo 2017.

Le tappe della vicenda Barusso/Provincia di Pescara:

Con delibera n°189 del 27/04/2000 la Giunta provinciale espresse parere favorevole alla nomina a direttore generale della Provincia di Pescara del dottor Edoardo Barusso.

Con il decreto n°28 del 20/05/2000 l’allora presidente della Provincia conferì l’incarico come consentito dall’articolo 51 bis della legge 142/90, e l’amministrazione provinciale a firma del dirigente facente funzioni stipulò il contratto di lavoro individuale. Questo contratto prevedeva: durata pari a quella del mandato del presidente; trattamento economico fisso pari a 300 milioni di vecchie lire all’anno; appartamento arredato con tutte le utenze a carico della Provincia; altri benefits collegati alle attività del supermanager.

Il dottor Barusso avrebbe dovuto prendere servizio l’1/06/2000 ma a seguito di accese critiche politiche vertenti sull’entità dei compensi, la Provincia propose a Barusso una riduzione dei compensi e, successivamente, di risolvere il contratto lasciando solo la formazione. Il professionista rifiutò le proposte. Con delibera n°257 del 22/06/2000, la giunta provinciale revocò la delibera 189 sulla base di pareri espressi da due studi legali e dal segretario generale.

La Cassazione ha chiuso il caso il 25 maggio 2012. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla Provincia, confermando le sentenze di condanna dell’Ente già emesse dal tribunale di Pescara, nel 2009 e dalla Corte d’Appello, sempre nel 2009.

Ps: SpoltoreNotizie.it ricorda a tutte le persone che sono state citate in questo articolo che possono intervenire, e noi saremo lieti di offrire sui nostri spazi questa possibilità, scrivendoci all’indirizzo di posta elettronica info@spoltorenotizie.it

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