Asta Vecchio Municipio. La Nicolai: “I veri Spoltoresi dovrebbero insorgere”

Una interessantissima ricostruizione storica è  quella offerta dall’intellettuale di riferimento del territorio spoltorese, Maria Concetta Nicolai, docente, antropologa e autrice di numerosissime pubblicazioni. Neppure a dirlo l’argomento è la vendita all’asta del Vecchio Municipio, una vicenda per la quale gli Spoltoresi sono già insorti nel passato.

Ecco cosa scrive su Facebook:

“Come 150 anni fa i veri Spoltoresi risolsero la questione (a proposito della scellerata svendita del vecchio Municipio disposta dal Comune). Quando nel 1866, con l’eversione dell’asse ecclesiastico i beni della chiesa (esclusi i luoghi di culto officiati) passarono alle amministrazioni comunali, cominciò ovunque il balletto (mutata mutandis non c’è niente di nuovo sotto il sole) dell’accaparramento di tali beni, da parte di grandi famiglie o società, addomesticando i sindaci con la dovuta ed adeguata mazzetta. A Spoltore erano passati al Municipio parecchi immobili, tra cui il Convento degli Osservanti e il Complesso di Santa Maria della Piazza. Per il Convento il Ministero dell’Agricoltura, vista la relazione redatta da Beniamino Prosperi per l’Inchiesta Jacini, aveva in animo di stanziarci un Istituto tecnico agrario, ma la famiglia Cerulli-Irelli che aveva già comprato quello di Propezzano, offriva al Sindaco “particolari vantaggi personali” che con il Ministero non avrebbe mai avuto e allora Giovanni De Cesaris vendette, anzi svendette a tamburo battente e intascò la mazzetta che però non riuscè a godersi. La popolazione infatti insorse e lo costrinse alle dimissioni e il poveretto, vuoi perché era destino, vuoi perché la paura fa novanta, di li a poco morì, senza che nessuno lo rimpiangesse. Gli Spoltoresi veri, quelli che condividevano le idee di Garibaldi e persino quelle repubblicane di Mazzini, però temendo che potesse fare la stessa fine il complesso di Santa Maria della Piazza, misero le mani avanti e formato un comitatto raccolsero in poco tempo dodicimilalire (più o meno duecentomila euro di oggi) e se lo comprarono. Questo fecero gli SPOLTORESI VERI (Quelli che possono vantare almeno cinque generazioni battezzate sotto il nostro amato SAN PANFILO e sono quelli che si chiamano Appignani, Febbo, Della Torre, D’Anniballe, Della Penna, Conti, Prosperi, De Leonardis, Ranghelli, De Santis, Nicolai etc etc ). Gli elenchi dei sottoscrittori con le relative somme depositate presso il notaio Tedeschini, sono depositati nell’Archivio di Stato di Pescara, nella busta SOCIETA’ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO. E questo faranno oggi DUECENTO SPOLTORESI VERI per raccogliere quei miseri DUECENTOMILA euro con cui comprarsi il vecchio Municipio, destinarlo alla pubblica utilità e seppellire nel letame questa indegna Amministrazione comunale.

MCN”

Ricordiamo che c’è tempo fino al 16 dicembre (ore 13) per presentare le offerte per acquisire la proprietà di Palazzo Toppi, nel ‘cuore’ di Spoltore Vecchia.

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