Altra lettera a SpoltoreNotizie.it sull’ansia del terremoto

Ho letto con interesse la nota di un lettore pubblicata oggi su questo giornale dal titolo “Spoltore e la paura delle faglie attive sotto la Majella” e la risposta del direttore Marco Manzo. Il tono sia della lettera che della risposta era piuttosto scanzonato, però forse sarebbe opportuno non dimenticare che la paura dal terremoto non è solo la paura di veder crollare le mura di casa, ma simbolicamente anche la paura di veder andare in frantumi tutte le nostre certezze e abitudini consolidate. Per questo anche chi non è coinvolto direttamente dai terremoti, può subire danni psicologici in seguito al verificarsi di fenomeni tellurici anche lontani. Le scosse sismiche che hanno interessato Campo di Giove, fanno riemergere questa atavica paura che l’essere umano generalmente rimuove e quindi non metabolizza generando inquietudine, se non addirittura di uno stato ansioso. E’ importante perciò gestire e tenere sotto controllo l’ansia e lo stress che ne deriva, tenendo presente che il pericolo sismico non è mai assente del tutto. Come è noto infatti sono i movimenti delle placche continentali all’origine di questi fenomeni che ci riportano alla ineluttabile e cruda realtà facendoci sentire impotenti e frustrando il nostro delirio di onnipotenza. Non si dovrebbe mai dimenticare che la terra è viva e che noi da essa dipendiamo e non viceversa. Perciò i terremoti, quando si verificano, fanno riemergere a livello di coscienza quello che inconsciamente sappiamo già ma che non vogliamo ammettere e cioè che il pianeta non ci appartiene anzi al contrario siamo noi che apparteniamo ad esso, esso che prima o poi si ribella quando, sempre con maggior frequenza, viene violentato dal genere umano scatenando cataclismi.
Lettera Firmata
Nota del Direttore
Condividiamo, dalla prima all’ultima riga, la bellissima lettera sulle recondite paure della natura umana legate all’eventualità di un cataclisma ed ai potenziali effetti che ne possono derivare: per esempio, dal 2009 ad oggi, a L’Aquila, circa 3mila persone hanno deciso di cambiare residenza. C’è stato persino un aumento boom del consumo di alcool, psicofarmaci e stupefacenti, probabile “effetto post-sisma” e della disgregazione sociale avvenuta nel nel Capoluogo d’Abruzzo. Purtroppo, come nella precedente risposta alla missiva del nostro concittadino che ha avviato la discussione, col pubblico e con noi di SpoltoreNotizie.it, non abbiamo gli strumenti per indicare una soluzione. Nostro dovere è raccontare fatti e circostanze, come accaduto nella vicenda legata all’evacuazione di sei famiglie di Caprara, lo scorso febbraio, residenti in un condominio di via Della Libertà. A proposito, qualcuno ci potrebbe aggiornare se c’è stata una indagine geologica per capire le cause? Ma soprattutto: come stanno i nostri concittadini? E qual è la loro situazione abitativa attuale?
M.M.
 

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