Intervista al Sindaco di Montesilvano su gestione e accoglienza migranti

Il quotidiano SpoltoreNotizie.it ha intervistato il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, sull’argomento “caldo” della politica spoltorese: l’accoglienza dei migranti a Spoltore. Di seguito le nostre domande che abbiamo proposto al primo cittadino della “quinta città d’Abruzzo” (per numero di abitati) che, già da alcuni anni, è alle prese con la gestione di questa emergenza umanitaria.

1) Buongiorno signor sindaco, ci vorrebbe spiegare, dato che Lei ha molta esperienza visto che Montesilvano sta ospitando diverse decine di profughi e richiedenti asilo per motivi umanitari, come si gestisce al meglio questa emergenza?

Maragno: Sono convinto che l’unica strada da percorrere, per i Comuni, per una gestione dei migranti che tenga conto delle esigenze dei cittadini, delle vocazioni di un territorio e delle necessità che i profughi manifestano una volta giunti nel nostro Paese, sia quella dello SPRAR, il Sistema di Protezione  per richiedenti asilo e rifugiati. Il fenomeno migratorio è molto delicato e complesso e le conseguenze che la gestione condotta sino ad oggi hanno prodotto sulla città di Montesilvano hanno reso necessario un approccio differente. Per questa ragione la mia Amministrazione ha deciso di intraprendere tale percorso che sin dalla sua attivazione ha già generato importanti benefici. Primo fra tutti il contenimento dei flussi di migranti, bloccando l’arrivo di nuovi profughi.

2) Il Comune di Spoltore ha recentemente espresso la volontà di aderire alla rete Sprar, pensa che sia la soluzione migliore? La popolazione spoltorese, secondo un recente sondaggio, si è espressa contro l’accoglienza.

Maragno: Guardi, la progettualità SPRAR consente di riportare la facoltà decisionale in capo ai Comuni che fino ad ora hanno subito le scelte fatte dalle prefetture, senza alcuna possibilità di intervento. Questo permette di scegliere in quali aree della città accogliere i migranti. A tal riguardo a Montesilvano abbiamo escluso categoricamente le zone turistico –  commerciali. Con lo SPRAR è possibile optare per un’accoglienza diffusa e quindi frazionare il numero dei profughi, evitando pertanto di vedere in città la formazione di veri e propri ghetti. Altro aspetto positivo è che attraverso la rete SPRAR la mia Città ha anche contenuto la presenza dei migranti ad un massimo di 161 persone, a fronte dei quasi 500 ospitati nei CAS. A ciò si aggiunge che attivare uno SPRAR significa anche progettare una serie di attività formative e professionali che integrino i migranti nel tessuto cittadino. Ritengo che questi siano tutti aspetti che rendono lo SPRAR la soluzione migliore nella gestione di tale fenomeno. La volontà manifestata dal Comune di Spoltore la considero “saggia” per prevenire flussi incontrollati che, indipendentemente dalla volontà delle Amministrazioni Comunali, comunque arrivano sul territorio.

3) Che consigli si sente di dare al suo collega sindaco Luciano Di Lorito?

Maragno: Il sindaco Di Lorito non ha bisogno certamente dei miei consigli, dal momento che conosce perfettamente le esigenze dei suoi concittadini e le necessità di Spoltore e, così come ha già fatto in altre occasioni, saprà governare il suo territorio con capacità ed equilibrio.

4) Che ne pensa invece dei CAS (Centri Accoglienza Straordinaria)?

Maragno: La risposta è insita nell’acronimo CAS. È una forma di intervento sul territorio straordinaria e quindi ha la forza di derogare sulle norme vigenti non consentendo alle Amministrazioni di poter intervenire. In virtù di questo aspetto, le Prefetture hanno il potere di decidere dove e, soprattutto, come dislocare migranti ed il loro numero sul territorio di loro competenza. Su Montesilvano insistono due CAS ricavati da due strutture alberghiere che hanno ospitato diverse centinaia di persone. Comprende come un Sindaco, costretto suo malgrado ad occuparsi della questione migranti, non può vedere i CAS come una soluzione all’accoglienza almeno per due ordini di motivi. Il primo è che si consente di allocare in una città un numero di migranti indeterminato che spesso creano disagi se non problemi. Il secondo motivo ha ricadute sull’immagine e sull’economia cittadina, specie se va a sconvolgere aree nevralgiche del commercio e la qualità dell’offerta turistica.

5) Secondo Lei è giusto e possibile considerare l’accoglienza dei migranti come una opportunità, appunto come sostiene la Presidentessa Boldrini, cioè come “risorse umane”?

Maragno: Francamente, pur rispettando il suo pensiero, non condivido l’affermazione della Presidente. Il punto a mio modesto parere è un altro. Il nostro è un Paese che in generale non sa valorizzare i propri uomini, soprattutto i più giovani. Quanti sono i nostri neo laureati che scelgono di andare all’estero per intraprendere un percorso professionale per il quale hanno lavorato tanto durante i propri studi, dal momento che in Italia non trovano occasioni? Cosa facciamo per premiare il merito? Credo, che il nostro Paese debba garantire risorse e una qualità di vita elevata ai propri cittadini e solo successivamente valutare l’eventuale contributo proveniente dai migranti, a condizione che questi ultimi abbiano davvero il desiderio di integrarsi.

Grazie Sindaco, in bocca al lupo per i suoi impegni. 

 

Sn.it

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