Rumors elezioni: a Spoltore una congiura contro Chiara Trulli

Proseguono – con maggiore frequenza – quelle ‘notti spoltoresi’ dove la politica si incontra alla ricerca di accordi e/o strategie in vista delle amministrative. Perché, come e’ noto, i quasi 11mila cittadini ‘aventi diritto’ la prossima Primavera (cioè tra pochissimo) si recheranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale di Spoltore. Ma ad oggi, 17 febbraio 2022, poco o nulla si sa di quello che sta accadendo – e che con fatica proviamo a raccontarvi -. Una circostanza anomala, rispetto almeno a quanto accade altrove e in quei comuni vicini al voto, che ha una certezza: un comunicato stampa, da parte del PD Spoltore, ha chiarito che non ci saranno cambiamenti nella coalizione che ha vinto le ultime elezioni, anzi che in realtà governa la nostra città da circa venticinque anni. In casa centrodestra, come abbiamo avuto modo di dire in altri scritti, non c’è nessun nome papabile ma solo un discreto fermento per creare un progetto politico presentabile e credibile. Dal fronte del ‘civismo’ alcuni timidi segnali indicherebbero in Franco Ranghelli, l’uomo su cui costruire una specie ‘terzo polo’ con l’obiettivo di raccogliere il malcontento maturato nel tempo. Ma guardando alla ‘parte forte’ della politica locale, cioè ancora al Partito Democratico di Spoltore, sembrano crescere le ’tensioni’ intorno alla figura di Chiara Trulli, il candidato più papabile e che vorrebbe guidare la prossima, forse ultima, Giunta spoltorese. L’attuale vicesindaco, forte di un consenso popolare frutto di un incessante campagna elettorale durata nei dieci anni al Palazzo di Città, avrebbe problemi ad aggregare per assurdo proprio i colleghi di partito. Tra i più contrari alla candidatura, ovviamente salvo smentite, ci sarebbe addirittura ‘l’eminenza grigia’ della politica spoltorese, il presidente Lucio Matricciani. Anche il sindaco uscente Luciano Di Lorito ipotizzerebbe dubbi sulla capacità della 49enne di via Pescarina, docente universitario ed esperta di diritto del lavoro, a tenere insieme una coalizione di centrosinistra a più anime. Tra i motivi di dissidio anche la nota ‘vicinanza politica’ col senatore Luciano D’Alfonso, mai amato da queste parti, specie adesso che c’è la questione della ‘Grande Pescara’ di cui è uno dei principali sponsor. Sappiamo, poi, che anche la diplomazia extraterritoriale e’ in azione e, forse, quello che è considerato lo storico ‘riferimento’ per Spoltore, l’ex assessore regionale e attuale membro del CdA Aca Donato Di Matteo, potrebbe aiutare a trovare l’accordo che manca su un nome condiviso che al momento appunto non c’è.

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